Nella #vatniksoup di oggi parleremo del metodo russo di propaganda e disinformazione online, il "Firehose of Falsehood" (L’idrante di falsità). È una strategia comunemente usata dal Cremlino per le operazioni di informazione, che spesso privilegia la quantità alla qualità.
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Il termine è stato coniato da Paul & Matthews nel loro articolo del 2016, The Russian "Firehose of Falsehood" Propaganda Model.
Questo nome è basato su due caratteristiche: 1) un approccio multicanale ad alto volume e 2) la volontà spudorata di diffondere disinformazione.
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L’accademico Giorgio Bertolin ha descritto la disinformazione russa come divertente, confusa e travolgente.
L’approccio ad elevata quantità e multicanale significa che questi agenti cercano di controllare la narrazione su ogni principale social media.
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La Russia ha condotto e conduce queste operazioni su Facebook, Twitter, TikTok, Telegram, VKontakte, YouTube e persino su Tinder.
Il volume di queste operazioni non va sottovalutato:
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Già nel 2015, più di 1000 troll stipendiati lavoravano alla Internet Research Agency (IRA) di Yevgeny Prigozhin, la più nota troll farm della Russia, e ognuno aveva una quota giornaliera di 100 commenti.
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Da allora questi numeri sono probabilmente aumentati di molto e molti altri Paesi usano le troll farm per condurre campagne politiche o diffondere propaganda.
Uno dei casi più famosi di manipolazione sociale è stata l’influenza dei social media sull’omicidio di Khashoggi.
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Questi troll lavorano a turni, e il lavoro va avanti ogni giorno 24 ore su 24. Una descrizione migliore di questi sfruttati sarebbe quella di fabbrica di troll, dal momento che hanno trasformato il trolling in una catena di montaggio di propaganda e disinformazione.
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L’elevata quantità si accompagna alla volontà di diffondere disinformazione. La Russia utilizza spesso la strategia di "lanciare merda contro il muro per vedere cosa resta attaccato", spingendo centinaia di narrazioni contraddittorie e false,…
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…solo per vedere se qualcuna guadagna trazione.
Alcuni esempi di narrazioni dimenticate sono: Zelenskyy che lascia Kyiv dopo l’inizio dell’invasione, la base segreta della NATO a Mariupol, i polacchi che tentano di far esplodere un serbatoio di cloro,…
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…gli uccelli come armi biologiche, le zanzare da combattimento, l’uso di bombe sporche e l’adorazione di Satana da parte degli ucraini.
Le Troll Farm spesso "prendono in prestito" idee e narrazioni dai cospirazionisti.
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Un esempio di ciò è stata la teoria del "laboratorio di armi biologiche" avviata da un seguace di QAnon, Jacob Creech. Questa narrazione è stata diffusa, insieme al Cremlino, da persone come Tucker Carlson e Steve Bannon. In Italia è stata rilanciata da Rete 4 La7 e RAI 1.
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Inoltre, non c’è alcun impegno in un qualche tipo di coerenza e queste narrazioni possono naturalmente essere contraddittorie - come ho detto, l’obiettivo non è quello di persuadere, ma di confondere e travolgere.
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Molte delle "argomentazioni" di questi troll si concentrano su evidenze aneddotiche o fonti falsificate. Un buon esempio sono le risposte con "nazisti ucraini" che inondano la discussione con collage di immagini aneddotiche di ucraini con bandiere o tatuaggi nazisti.
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Inoltre l’idrante utilizza spesso materiale senza fonti e fuori contesto. L’uso di immagini (false) è un modo efficace per suscitare reazioni ed emozioni forti. A volte la Russia produce video fabbricati, ma ne ha fatti meno dopo che diversi sono stati geolocalizzati in 🇷🇺.
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Questa strategia funziona molto bene nei cosiddetti ambienti a bassa fiducia, ovvero in Paesi o società in cui la fiducia nei confronti di politici, giornalisti e autorità è relativamente bassa. Naturalmente l’uso efficace di questo metodo peggiora ulteriormente la fiducia.
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L’enorme numero di messaggi e di commenti fa passare in secondo piano qualsiasi altra argomentazione o punto di vista, e spesso rende obsoleto qualsiasi tipo di fact-checking: dopo che l’informazione è stata smentita, l’argomento è già cambiato molte, molte volte.
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Ed è proprio per questo che #NAFO è stata così efficiente contro questa particolare strategia, perché la contrasta con misure simili. Risposte in grande quantità e senza senso da parte di stupidi cani meme…
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…soffoca molto bene l’idrante di falsità e, in più, ridicolizza le principali fonti della narrazione filorussa, inclusi l’ex presidente del Paese, e gli account delle ambasciate e dei diplomatici.
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Come per la maggior parte delle attività di produzione, la propaganda è stata esternalizzata verso fonti più economiche. Oggi molte di queste fattorie di troll sono state trasferite da luoghi come la Russia e la Macedonia in vari Paesi africani, come la Nigeria e il Ghana.
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La Cina ha usato l’idrante per la sua propaganda; la sua troll farm più famosa è l’Esercito di 50 Cent. La differenza maggiore tra le operazioni russe e quelle cinesi è che i cinesi si sono concentrate sui canali nazionali, trascurando il mondo online fuori dalla Cina.
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La Russia, inoltre, si concentra maggiormente sulla critica e sulla colpevolizzazione degli altri, mentre la Cina sull’elogiare il PCC. Dopo aver constatato il successo della Russia nelle sue operazioni di informazione, però, anche la Cina ha iniziato a usare…
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…strategie più aggressive contro i suoi rivali, soprattutto contro gli USA.
Secondo la BBC, gli account di propaganda russa e cinese stanno "prosperando" su Twitter dopo che @elonmusk ha licenziato il team che li contrastava.
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Si presume che il sistema attuale si basi completamente su sistemi di rilevamento automatici.
@DarrenLinvill, professore associato dell’Università di Clemson, ha dichiarato che una di queste reti sembra provenire dall’IRA (Internet Research Agency).
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Per saperne di più sull’IRA:
Sono stati identificati anche troll farm provenienti dal campo opposto, con tweet a sostegno dell’Ucraina e di Alexei Navalny.
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Prima che Musk prendesse il controllo del sito, Twitter era relativamente efficace nel rimuovere gli account delle troll farm, ma si può solo supporre che non sia più così.
Come da tradizione, i giganti dei social media danno priorità ai profitti rispetto alla sicurezza.
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Potete approfondire il funzionamento dell’attività dei troll e delle troll farm nel libro di @martaottaviani "Brigate russe: la guerra occulta del Cremlino tra troll e hacker" - insieme alle altre attività che fanno parte della guerra ibrida e non lineare.
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